SOCI SERVAS di PINEROLO
La prima Servas che ho conosciuto, dopo poco che mi ero iscritta, è stata Donata Ruffinatto. Una sera mi ha invitata a cena, una cena vegana. Nel corso della conversazione a tavola, ognuno di noi parlava degli alimenti che consumava abitualmente. Io ho detto che durante l’estate – la stagione in cui eravamo – vivevo praticamente di pomodori e formaggio fresco.
“Ma non sai quanto male ti fanno questi cibi?” mi ha detto Donata. Poi è passata ad elencare con cura tutti gli elementi dannosi contenuti in essi. Da parte mia, sarà la forza dell’abitudine, ma non ho mai cambiato la mia dieta estiva.
Dopo qualche anno, Donata è andata ad abitare in un alloggio attiguo all’Abbazia di Staffarda. Un giorno, ho accompagnato a Saluzzo una viaggiatrice Servas inglese, Valdis Culverwell, che stava da me. La sera prima avevo telefonato alla mamma di Donata - non avevo trovato lei al telefono – dicendole che, dato che passavamo proprio davanti a casa sua, se era a casa e le faceva piacere, ci saremmo fermate per una breve visita. Lei mi ha detto assolutamente di sì, che l’avrebbe avvertita, in modo che si facesse trovare in casa.
Quando siamo arrivate, ci ha fatte sedere su due sedioline dure poste nell’ingresso e ci ha intrattenute per un po’, mentre io facevo da interprete. Nel ristorante di Saluzzo avevamo mangiato benissimo, ma forse un po’ saporito e sia Valdis che io avevamo una sete terribile. Speravo che Donata ci avrebbe chiesto se volevamo bere qualcosa, ma non lo ha fatto.
Dopo un po’ ho preso congedo perché speravo di poter andare a prendere una bibita al bar ristorante che si trova nel complesso abbaziale, ma purtroppo era chiuso, come era chiusa anche l’abbazia. Considerando che gli inglesi ti offrono una tazza di tè prima ancora che tu abbia il tempo di sederti, temo che Valdis abbia considerato maleducato l’atteggiamento di Donata. Ma come si suol dire, Paese che vai usanza che trovi…
La sera della cena da Donata c’erano anche Fabio Bassetti e sua moglie Luisa Baudi. Lui era infermiere all’ospedale civile, lei era terapeuta con il metodo Feldenkraus. Da allora non ho più avuto occasione di incontrarli, però ho continuato a ricevere le mail di Luisa, che mi informavano delle date e del luogo di svolgimento delle sedute. So che qualcuno si era lamentato del fatto che i nomi della lista Servas venissero usati per proporre delle cose private e a pagamento, ma a me sembra un male minore… La mia idea era stata invece quella di fare una seduta, (sinonimo) ovviamente gratuita, nel corso di uno degli incontri regionali Servas, per far conoscere questo metodo, dalla cui pratica magari qualcuno avrebbe potuto trarre beneficio, ma alla fine non se ne è fatto nulla.
SERVAS : Ho ospitato sessanta viaggiatori Servas, principalmente francesi, tedeschi, britannici e anche un indiano. Quando sono andati via, pressochè tutti mi hanno ringraziata, nella loro lingua, per “l’accueil royal” che gli avevo riservato.
Ho viaggiato in diversi continenti con l’Associazione Servas. E’ sempre bello entrare in una casa nuova; dove sai che c’è qualcuno che ti aspetta, che ti ha scritto che tu sei ‘Welcome’, che è interessato a parlare con te, a chiederti della tua vita, dei tuoi interessi… E’ grazie agli ospiti Servas che ho imparato delle cose che non avrei avuto modo di apprendere altrimenti, che ho potuto partecipare a delle iniziative che da sola non avrei potuto conoscere…