RELAZIONE DI VIAGGIO
Dall'Italia scrivo al Sig. Thapalia, che sulla lista in mio possesso risulta essere il segretario nazionale, e a due o tre altri. Arrivata a Katmandu, apprendo che il segretario nazionale non e piu lui, ma il sig. Javanmitra, docente universitario. Il motivo delle dimissioni sono i troppi impegni politici, dato che è stato eletto membro del Congresso alle elezioni del 90, le prime nella storia del Nepal.
Mana Tapa mi dice di essere sposata con un ingegnere aeronautico, di avere figli, ma di svolgere, nonostante gli impegni familiari, un'intensa attivita in un gruppo di donne che, in collaborazione con il governo, lavora per migliorare lo status civile e sociale delle donne nepalesi, soprattutto di quelle appartenenti ai ceti piu bassi. Mi parla delle discriminazioni e delle ingiustizie di cui esse sono vittime. In Nepal le tradizioni, che vengono rispettate come leggi e mai messe in discussione, stabiliscono, ad esempio, che il marito sia scelto dei genitori quando la sposa e ancora bambina; il matrirrionio avviene quando gli sposi sono giovanissimi; la donna non potrebbe mai decidere di non sposarsi e se la dote non viene pagata per intero, la famiglia del marito le rende la vita impossibile; non le è mai permesso esprimere le proprie idee; vive segregata in casa e se ci sono ospiti non si siede a tavola con tutti... Ne approfitto per chiederle se tradizioni come quella di baciare i piedi al marito tutti i giorni, di lavarglieli e poi bere I'acqua sporca sono tuttora praticate: lei mi risponde di si. Tra l'altro, una ricerca effettuata recentemente ha evidenziato come il Nepal, l'Iran, il Bhutan siano gli unici stati al mondo in cui la durata della vita della donna e inferiore a quella dell'uomo.
All'incontro ci sono una ventina di persone, più della metà delle quali sono anche soci Servas: fra i quali Javanmitra responsabile anche del gruppo di A.I.. Gli chiedo cosa pensa della situazione in Nepal.
Risponde che indubbiamente ora c'e una maggiore libertà di opinione e di azione, ma l'economia del Paese e cosi dissestata che ci vorranno molti anni prima di riportarla ad un livello soddisfacente. Parliamo anche di alcuni progetti di aiuto stranieri che intendo visitare.
II socio Servas di cui sarò ospite invece e un geologo, lavora per to stato e si chiama Sailendra Shresta. Ha quattro figli, a cui in questo periodo deve badare da solo, dato che la moglie è in Giappone per 15 mesi, per un corso di perfezionamento professionale. Mi dice che vorrebbe andare anche lui in Giappone, a lavorare per due o tre anni, ha già fatto la richiesta. I soldi che riuscirebbe a risparmiare, servirebbero per far studiare i figli. Lo stipendio che prende qui non basta neanche a comprare il cibo per tutti. MI fa vedere i prospetti di entrate-uscite che meticolosamente compila ogni mese e le prime sono inferiori alle seconde. Ed io penso: non e meravigliosa questa gente che, pur dibattendosi tra mille difficolta per far fronte alle spese, ti accoglie in case dividendo con te tutto ciò che ha?
L'esperienza Servas più curiosa però, mi e successa a Tansen, piccola città a circa due chilometri da una strada molto praticata dai turisti, nessuno dei quai però si sogna di fare una piccola deviazione per visitarla.
Ci vado, su di uno scassatissimo pullinan di linea, e nel lercio ma simpaticissmo Siddharta Hotel, chi ti trovo?
Ante Tokic, 23 anni, Servas croato, arrivato in bid da Solin, la sua citta. E' ingegnere navale, alto quasi due metri ed ha lasciato il suo Paese a causa della guerra. Anche ii fratello sta per lasciare il Paese per andare a cercare fortuna negli Stall Uniti, hanno intenzione di ricongiungersi li. Immagino la dispera-zione di questa come di altre famiglie, costrette dalla guerra a smembrarsi. Passiamo tre giorni insieme a fare escursioni sulle colline nei dintorni di Tansen e lungo le rive del Kali Gandaki.
La mattina del quarto giorno ci salutiamo: lui, issato sul tetto del bus, va a Katmandu; io resto ferma ad aspettare che riparino il bus per Pokara.
Spesso, quando sento al telegiomale notizie del suo martoriato Paese, mi ritrovo a pensare a lui.
Molti soci Servas italiani, leggendo queste righe lo riconosceranno e si ricorderanno di lui. Da noi aveva saputo di Serves ed aveva subito deciso di iscriversi, portando cosi a due il numero dei Soci croati. Era stato pià volte nel nostro Paese e ne conservava un ricordo struggente.
La m ia esperienza in Nepal come viaggiatrice Servas è stata limitata, ma, anche se breve, e stata un'esperienza che mi ha arricchita molto.
P.S.: ho compilato un diario di viaggio (50 cartelle circa) a disposizione di chi intendesse recarsi in questo meraviglioso Paese.
Graziella Martina,
Pinerolo (TO)